Il progetto dell’area archeologica di Veleia Romana

L’area archeologica di Veleia Romana ha una storia che inizia decisamente da lontano, più precisamente nel 1747. È esattamente in quell’anno che venne ritrovata un’imponente epigrafe in bronzo: la Tabula alimentaria traianea, nonché la più grande iscrizione su bronzo mai rinvenuta prima.

La scoperta fu del tutto casuale e rischiò di andare perduta, in quanto non venne subito compreso il valore di quel reperto. Fortunatamente qualcuno intuì la sua valenza, dando il via a una serie di lavori che oggi, dopo tanti anni, hanno dato il via a questo grande progetto di riqualificazione del piacentino.

Le origini di Veleia Romana

Il luogo dove ora si trova l’area archeologica di Veleia Romana era abitata fin dall’era preistorica, come testimoniano alcuni oggetti ritrovati ricollegabili all’età del bronzo. Il primo insediamento fisso fu però quello di alcune popolazioni liguri, che vennero tuttavia sottomesse dai romani già nel 158 a.C.

Secondo gli storici l’occupazione fu pacifica e ben presto tutta la zona iniziò a giovare dell’influenza di Roma, iniziando così la sua espansione. A giocare un ruolo fondamentale furono diversi fattori, tra cui:

  • i terreni molto fertili
  • la posizione strategica dal punto di vista commerciale
  • la presenza di numerose sorgenti termali nei dintorni

L’importanza del luogo crebbe al punto tale da diventare nel 49 a.C. un municipium, dando così a tutti i residenti l’opportunità di ottenere la cittadinanza romana già a partire dal 42 a.C.

Purtroppo questo periodo non durò per sempre. Con la fine del III secolo arrivò anche un grande crisi economica, favorita sia da alcune frane avvenute nei dintorni che dal potere eccessivo dei grandi proprietari terrieri. Pian piano la città iniziò quindi a perdere gran parte della popolazione, diventando ormai totalmente abbandonata a partire dal V secolo. 

La riscoperta di Veleia Romana

Dopo essere stata dimenticata per secoli, per una casualità nel 1747 la storia di Veleia Romana riniziò a prendere vita. In quell’anno, infatti, alcuni agricoltori durante la preparazione dei campi trovarono una grande tavola in bronzo con alcune iscrizioni. Inizialmente l’intento fu quello di fonderla per rivenderne il metallo. Tuttavia un certo Giovanni Roncovieri bloccò l’operazione, riconoscendo il valore di quella che in realtà era la Tavola alimentaria traianea, un’epigrafe contenente informazioni preziose sull’economia dell’Impero Romano.

Nel 1749 gli storici Scipione Maffei e Ludovico Muratore effettuarono alcuni studi sulla Tavola arrivando alla conclusione che nell’area del suo ritrovamento, sotto il terreno, dovesse essere situata un’antica città romana. Fu proprio grazie a loro e all’intervento di Guillaume du Tillot e del Duca di Parma che nel 1760 gli scavi presero il via, confermando la presenza dell’antico municipium. 

L’evoluzione dell’area archeologica di Veleia Romana

Dopo la scoperta, gli scavi presso l’area archeologica di Veleia Romana non furono sempre regolari. Inizialmente si ebbero diverse interruzioni seguite poi da successive riprese, svolte anche sotto la dominazione napoleonica di fine ‘800.

Il lavoro ha comunque consentito di portare alla luce le parti più importanti della città, inclusi i palazzi e le terme, resi oggi accessibili al pubblico. A ciò si è aggiunta la costruzione di un Antiquarium, un vero e proprio museo contenente oggetti e testimonianze della vita del tempo.

Nell’ottica di valorizzare il più possibile la zona, dal 2023 si è aggiunta così anche l’inaugurazione di un bar, un ristorante e un Bed&Breakfast nei locali ristrutturati della vecchia canonica adiacente agli scavi. L’area archeologica di Veleia Romana sta così ritornando a rivivere un nuovo periodo di splendore, tra visite guidate, aperitivi all’aperto e pernottamenti in un luogo fuori dal comune.